L’arrivo e la diffusione del granchio blu nel Mar Mediterraneo rappresentano una delle sfide più urgenti per la salvaguardia dei nostri ecosistemi marini. Questa specie aliena, protagonista di un’espansione rapida e invasiva, sta alterando profondamente gli equilibri naturali e minacciando la biodiversità locale. Di seguito, una scheda informativa completa per comprendere le caratteristiche e le implicazioni di questa emergenza ambientale.
Scheda Informativa
Il granchio blu, o granchio reale blu (Callinectes sapidus), è una specie originaria delle coste atlantiche americane, considerata aliena per il Mar Mediterraneo. Le prime segnalazioni risalgono al 1949, ma la sua diffusione è cresciuta significativamente negli ultimi dieci anni, in particolare lungo le coste dell’Adriatico.
Habitat e adattabilità
Vive in ambienti costieri infralitorali fino a 35 metri di profondità, prediligendo fondali sabbiosi o fangosi, lagune ed estuari. Il granchio blu si adatta a una vasta gamma di condizioni ambientali, tollerando salinità tra 2 e 48 g‰ e temperature comprese tra 3 °C e 35 °C.
Aspetto e dimensioni
- Dimensioni: Il carapace è largo circa il doppio della lunghezza, con una larghezza che può superare i 23 cm nei maschi e i 20 cm nelle femmine.
- Caratteristiche morfologiche: Il carapace presenta due dentelli frontali triangolari e nove laterali appuntiti. Le chele, dotate di robuste spine, sono blu nei maschi e rosse nelle femmine.
- Colore: Variabile tra grigio, marrone e blu-verde. Il colore blu deriva da una caroteno-proteina che, in cottura, diventa rossa.
Alimentazione
È un predatore versatile che si nutre principalmente di:
- 30-40%: Gasteropodi e bivalvi (cozze, vongole, telline, ostriche).
- 15-20%: Crostacei decapodi e anfipodi.
- 15-20%: Piccoli pesci.
- <5%: Vermi e meduse.
Ciclo vitale e riproduzione
- Maturità sessuale: Tra i 12 e i 18 mesi.
- Riproduzione: La deposizione delle uova avviene tra aprile e settembre in mare aperto. Una femmina può deporre tra 700.000 e 2.100.000 uova, con la schiusa che richiede acque salate (salinità >20‰) e temperature superiori a 15 °C.
Come riconoscerlo
[Fonte: “Il giornale dei Marinai”, agosto 2021. Autore Marcello Guadagnino.]