Creare un consorzio per la conservazione e la protezione del Santuario Pelagos, un’area marina transfrontaliera di 87.500 metri quadrati. L’obiettivo è tutelare i mammiferi marini, tra balene e delfini, che popolano la zona del Mediterraneo tra Italia, Francia e Principato di Monaco.
L’area marittima transnazionale è nata nel 2021, grazie alla collaborazione della Fondazione Principe Alberto II di Monaco (FPA2), il World Wide Fund for Nature (WWF), l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e la Rete dei Gestori di Aree Marine Protette nel Mediterraneo (MedPAN); e oggi ANAPI Pesca (Associazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori della Pesca) ha deciso di supportare questo progetto con la sua presenza al Pelagos Forum che si è tenuto il 19 marzo a Montecarlo, nell’ambito della ‘Ocean Week‘.
ANAPI Pesca ha partecipato attivamente al Forum 2024 che ha visto la dott.ssa Chiara Romano selezionata quale Chairwoman del tavolo “Prospettive per una pesca sostenibile“. Il direttore di ANAPI Annamaria Mele e il delegato nazionale Alessandra Mele hanno condiviso le prospettive di ANAPI Pesca, unica associazione di categoria presente al Forum, durante le discussioni intraprese nei tavoli tecnici sugli altri Topic (turismo sostenibile, inquinamento acustico e tutela delle AMP). È risultato essere estremamente interessante per tutti gli stakeholder presenti che, soluzioni innovative, venissero proposte direttamente dai “Fishermen”.
“Adesso siamo pronti per questa importante candidatura alla call ‘Ecosystem-based conservation in the Pelagos Sanctuary’. La pesca professionale – ha potuto affermare il direttore generale di ANAPI – quando è praticata in maniera sostenibile è il male minore se paragonata all’alterazione dell’ecosistema marino, causato sia dall’inquinamento acustico delle grandi navi che dalle trivellazioni o, peggio ancora, dagli incontrollati scarichi industriali che giungono in mare dagli affluenti. Il mare deve essere visto come una risorsa, non come un giacimento da sfruttare, per questo la pesca deve appartenere ai professionisti e non va abolita. Va semmai, meglio regolamentata nelle AMP”.