I mestieri tradizionali della pesca sono stati candidati a Patrimonio Unesco. È stato infatti avviato l’iter per la candidatura alla “Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco”. Il Friuli Venezia Giulia fa parte di uno dei nove gruppi di azione locale, i cosiddetti “Flag” (Fisheries Local Action Group), sparsi in diverse regioni, che insieme hanno avviato l’iter per la candidatura alla “Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco”. Il percorso è nato nel 2017, poi il progetto è stato perfezionato nel 2019 con il titolo “Patrimonio Culturale della Pesca” e sostenuto dal Feamp, il Fondo europeo per la politica marittima, la pesca e l’acquacoltura.
Il presidente del Flag GAC Friuli Venezia Giulia, ha spiegato che i vari gruppi hanno concordato “una serie di attività di indagine e comunicazione che hanno portato all’avvio dell’iter di candidatura, mediante la compilazione del formulario e la sua trasmissione alla Cniu, Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco“. A quanto appreso, l’intento è quello “di far conoscere e rispettare il mare e il mestiere della pesca, e di divulgare il nostro prodotto, quindi il nostro pescato“.